venerdì 12 marzo 2010

DENSAMENTE SPOPOLATA E' LA FELICITA'. VIRGINIA.


Guardando quel pezzo cerca di risalire mentalmente all'incontro degli elementi che lo compongono…c'è quello che poteva essere un pensile da cucina o anche una libreria anni'50 trovata in una antica villa borghese abbandonata ,tra le campagne; poi c'è il mezzobusto di una donna gravida. C'è una frase,che gli è rimasta impressa nella mente fin dal primo momento che l'ha sentita, dei C.S.I., in quell'album che loro hanno composto in Mongolia, e che egli ha consigliato a lei di portare con sé per il viaggio in Argentina, in quei posti ugualmente deserti. C'è un'immagine che si è ricreata in mente leggendo il suo "Mira la killa",scritto nel periodo immediatamente posteriore a quel viaggio. C'è la volontà di affrontare un tema delicatissimo qual'è quello della cosiddetta 'emancipazione' femminile. C'è il significato di quello stato gravido,che altro non è che la massima espressione della femminilità, esteticamente e filosoficamente parlando. Non che tutto il significato dell'esistenza femminile si compia nella produzione di una nuova vita. Non che tutto il significato del corpo femminile si riduca alla forma di contenitore di un nuovo corpo.

C'è la semplice bellezza di quelle forme esaltate,esasperate,tese ma morbide,gonfie di vita. C'è l'innata predisposizione al rapporto con altre esistenze,con altri esseri umani. C'è un'intelligente sensibilità che chi cova così intimamente un essere umano può raggiungere. C'è che quella sensibilità così pratica è la chiave per capire le persone che si incontrano,superiore a qualsiasi altra scienza che studi l'essere umano.

C'è l'errata interpretazione della parola 'emancipazione' femminile, scambiata per 'equivalenza' all'uomo. C'è l'incomprensibilità di tale gesto,il voler eguagliare il prototipo di un modo di essere, quello dell'uomo, che molte volte la donna stessa reputa stupido; un modo di essere fatto quasi sempre di mancanza di sensibilità, di cedimento alle debolezze,di eccessivo attaccamento alle cose materiali.

C'è l'assenza di differenze tra uomo e donna,ora. C'è l' assenza della magnificenza di quelle forme femminili. C'è confusione. C'è l'ultima immagine di bellezza di una donna,gravida,nuda, seduta nella penombra di una cucina anni '50 con ai suoi piedi un tubo al neon acceso che esalta la sua femminilità, minacciata solo dal fascio di luce rossa di una moderna insegna pubblicitaria proveniente dall'esterno. C'è una canzone di sottofondo, che recita quella frase

"…DENSAMENTE SPOPOLATA E' LA FELICITA'…". C'è che se è una femmina,si chiamerà Virginia.



Tecnica mista
Anno 2010
Misure: 151 x 71 x 27 cm
Foto di Niki DiCorrado

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